Il buon marito: Un caso per Precious Ramotswe, la detective n° 1 del Botswana by Alexander McCall Smith

Il buon marito: Un caso per Precious Ramotswe, la detective n° 1 del Botswana by Alexander McCall Smith

autore:Alexander McCall Smith
La lingua: ita
Format: azw3
ISBN: 9788823504455
editore: Guanda
pubblicato: 2013-02-19T23:00:00+00:00


10

Una piccola imprenditrice

Con il ritorno della signorina Makutsi, l'atmosfera pesante che si era respirata per tutta la mattina si dissolse. Il ricongiungimento era stato molto commovente, come se la signorina Makutsi fosse stata via mesi, o addirittura anni, e aveva imbarazzato gli uomini, che si erano scambiati un'occhiata e poi avevano distolto lo sguardo, come se si sentissero in colpa per quell'intrusione nei misteri femminili. Ma quando gli ululati della signora Ramotswe si furono placati e comparve il tè, tutto ritornò alla normalità.

«Perché se n'è andata, se poi ha deciso di tornare dopo cinque minuti?» chiese l'apprendista più giovane.

«E perché lei non pensa come tutti gli altri» disse Charlie. «Lei pensa al contrario.»

Il signor JLB Matekoni, che li aveva ascoltati, scosse la testa. «E un segno di maturità saper cambiare idea quando ti accorgi di avere torto» spiegò. «Succede anche quando si ripara una macchina. Se un meccanico scopre che sta seguendo un procedimento sbagliato, non deve esitare a interrompersi e correggersi. Se, ad esempio, qualcuno dovesse cambiare la guarnizione della scatola del cambio, potrebbe pensare di risparmiare tempo lasciando la scatola nel suo alloggiamento. Invece si fa prima estraendola. Perché se non lo fai, finisce che devi smontare il fondo, e in ogni caso devi togliere la parte superiore della scatola e la leva del cambio. Perciò è meglio fermarsi e ammettere di aver sbagliato prima di provocare qualche danno serio.»

Charlie ascoltò questo discorso insolitamente lungo del signor JLB Matekoni, e poi distolse lo sguardo. Si chiese se il signor JLB Matekoni avesse scelto questo esempio a caso, o se sapesse della guarnizione che aveva cercato di cambiare a quella vecchia Ford. Possibile che l'avesse scoperto?

Quel pomeriggio in agenzia c'era poco da fare. La signorina Makutsi risistemò la scrivania come piaceva a lei: ricomparvero le carte, le matite ben temperate e allineate, e i fascicoli estratti dallo schedario per essere esaminati con attenzione. La signora Ramotswe la osservò con profonda soddisfazione e, dopo essersi offerta di preparare il tè - un'offerta che la signorina Makutsi ricusò educatamente, dimostrando così di non aver dimenticato qual era la sua posizione -, chiese alla sua assistente se le avrebbe fatto piacere prendersi un pomeriggio di libertà.

«Forse ha delle commissioni da fare, signorina. Sa benissimo che quando ne ha bisogno può tranquillamente prendersi un pomeriggio libero.»

La signorina Makutsi mostrò chiaramente che l'offerta le faceva piacere, ma ancora una volta rifiutò. Aveva parecchie cose da archiviare, insistette; era incredibile quanto facessero in fretta ad accumularsi le carte; bastava distrarsi per qualche ora ed ecco lì una pila di fogli da catalogare. La signora Ramotswe riteneva che lo stesso valesse anche per le indagini. «Appena cominci a occuparti di un caso» disse «se ne presenta subito un altro. Domattina viene una nuova cliente. Io dovrei assolutamente occuparmi della faccenda dell'ospedale e contemporaneamente rimanere qui per incontrare quella persona. A meno che…»

Diede un'occhiata alla signorina Makutsi, che si stava pulendo gli occhiali con quel suo consunto fazzolettino di pizzo. Pensavo, si disse la signora Ramotswe, che



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